L’Associazione Culturale C.AR.M.E. insieme a CoCA – Centre of Contemporary Art Znaki Czasu e l’Archivio Cavellini, sono lieti di presentare la mostra: The Touch of History. Natalia LL.
All’interno degli spazi della Sala Santi Filippo e Giacomo si troveranno, quindi, le opere cardine frutto della ricerca dell’artista visiva polacca Natalia LL (1937, Żywiec – Polonia) che è riuscita a fornire una visione femminile e femminista incredibilmente forte dell’arte al di là della cortina di ferro. Operativa a partire dagli anni Sessanta, Natalia, attraverso l’utilizzo di diversi media – come la fotografia, il video e l’installazione – è diventata un’artista riconosciuta a livello internazionale, esponendo fra gli altri anche alla Tate Modern di Londra ed al MoMa di New York.
La mostra non sarà solo l’occasione per far conoscere l’artista e la sua ricerca ad un pubblico più vasto, ma vuole anche rinsaldare un legame nato molti anni fa con la città di Brescia, grazie all’artista bresciano internazionale Guglielmo Achille Cavellini: il titolo dell’esposizione è infatti ripreso da una performance del 1979 realizzata presso il Capitolium di Brescia dagli stessi Cavellini e Natalia. Della performance è andato perduto il video originale e, ad oggi, ne rimane la sola documentazione fotografica, visibile in mostra, realizzata dall’artista Andrzej Lachowicz, marito di Natalia.
Cavellini in alcuni suoi scritti descrive così la performance:
Conosciuta prevalentemente per le fotografie che appartengono alla serie Consumer Art e Post-Consumer Art, le opere di Natalia LL possono essere definite come pornografia illusoria. In Consumer Art l’artista si ritrae mediante una sequenza di immagini, realizzate come frame di un film, mentre è impegnata in diverse pose ed espressioni in cui tiene una banana nella bocca. La banana, che tutt’oggi rimane simbolo fallico ed oggetto del desiderio soprattutto nei linguaggi visivi, per Natalia rappresenta l’alimento esotico, e quindi di lusso, del periodo sovietico.
A distanza di quasi cinquant’anni dalla realizzazione, le sue opere non hanno ancora perso lo smalto, anzi: è ancora ben percepibile la provocazione, non solo verso un sistema dell’arte chiuso nei confronti del punto di vista femminile ma anche della società più in generale. Come spesso accade, anche in queste opere la provocazione si scontra con la critica e, in alcuni casi, con la censura. Per questo non occorre andare indietro di molti anni, bensì di pochissimi mesi: nell’aprile del 2019, presso il Museo Nazionale Polacco di Varsavia sono stati rimossi i lavori di tre artiste polacche, tra cui Natalia LL, perché definite troppo scandalose e diseducative, a riprova del fatto che nel XXI secolo le artiste donne che si espongono, ed espongono la sessualità, vengono ancora denigrate. Non vengono poste di fronte a pubblico ludibrio nella pubblica piazza, ma piuttosto, si applica loro la damnatio memoriae, riponendole in archivi impolverati e sperando così che la gente le dimentichi. Ma non questa volta: subito dopo la rimozione delle opere, in migliaia sono scesi in piazza mangiando o brandendo banane, rendendole così il simbolo della protesta contro la censura nell’arte, contro la condanna di immagini che sono state create non solo per provocare, ma per veicolare un messaggio di rivincita femminile, soprattutto da parte di artiste donne che continuano, ancora oggi, a rimanere relegate ai margini della storia dell’arte.
La mostra è a cura di Federica Scolari, Beatrice Da Lan, Renata Sargalska (coordinatrice di Centre of Contemporary Art in Torun – Polonia), Mateusz Kozieradzki (curatore Kurator / Kurator merytoryczny kolekcji CSW / Curator di CoCA collection – Centrum Sztuki Współczesnej “Znaki Czasu”).
Con il supporto di Centre of Contemporary Art in Torun, CoCA – Centre of Contemporary Art Znaki Czasu e Archivio Achille Cavellini.
Natalia LL nasce a Żywiec nel 1937. Nel 1963 ha conseguito il diploma presso la State High School of Arts di Breslavia (attualmente Accademia di Belle Arti), dove ha studiato sotto la supervisione del professor Stanisław Dawski. Un anno dopo è diventata membro della ZPAF, l’Associazione dei fotografi d’arte polacca. Dal 1970 al 1981 ha diretto, insieme ad Andrzej Lachowicz, Zbigniew Dłubak e Antoni Dzieduszycki, la Galleria PERMAFO, allestendo mostre e progettando pubblicazioni. Le loro attività hanno ampiamente contribuito allo sviluppo di tendenze neo-avanguardistiche in Polonia. Insieme ad Andrzej Will e Andrzej Lachowicz, ha organizzato la Triennale internazionale di disegno, in qualità di curatrice e vicepresidente. Nel 1975, si unì al movimento femminista internazionale, partecipando a numerosi simposi e spettacoli. Nel 1977, è andata a New York come beneficiaria della Fondazione Kościuszko. Nel maggio 2007 le è stata assegnata la medaglia d’argento al merito per la cultura - Gloria Artis, e nel 2013 ha ricevuto il premio Katarzyna Kobro, assegnato da artisti ad artisti. Dal 2004 al 2013 ha lavorato come docente senior presso l’Accademia di Belle Arti di Poznań (attualmente Università delle Arti di Poznań). Le sue opere sono classificate come arte concettuale, fotografia o body art. Lavora con pittura, scultura, installazione, fotografia, video, performance e disegno. Vive e lavora a Breslavia.